Stile

Stupefacente del Goldoni è assolutamente la maestria nell'uso del linguaggio e dei dialetti all'interno delle sue opere teatrali, di cui si avvaleva creando così personaggi vividi e autentici. Questo aspetto si manifesta in modo straordinario attraverso una serie di tecniche linguistiche e stilistiche che enfatizzano le differenze sociali, culturali e regionali dei suoi personaggi, conferendo loro una profondità e una veridicità eccezionale.

Nelle sue commedie, Goldoni attribuiva ai personaggi delle diverse classi sociali e provenienze geografiche un linguaggio e un dialetto peculiare, meticolosamente selezionati per riflettere le sfumature linguistiche esistenti nella società italiana del XVIII secolo. Ad esempio, i personaggi delle classi popolari spesso parlavano in dialetto veneziano o in altre varianti regionali, mentre quelli delle classi più elevate utilizzavano un italiano più standardizzato e raffinato.

Questa distinzione linguistica non era casuale, ma parte integrante della caratterizzazione dei personaggi stessi. Goldoni era estremamente attento nel modellare il linguaggio dei suoi personaggi in base alla loro classe sociale, al loro ambiente di provenienza e al loro background culturale. In questo modo, riusciva a catturare non solo la diversità linguistica, ma anche le complesse dinamiche sociali e culturali dell'epoca.

Un esempio esemplare di questa tecnica si trova nella commedia "La locandiera". Qui, Goldoni presenta una ricca gamma di personaggi, ognuno dotato di uno stile linguistico unico che riflette il loro status sociale e le loro aspirazioni personali. Il servo Truffaldino, con il suo dialetto veneziano vivace e colorito, incarna perfettamente la sua condizione di umile servitore, mentre il nobile Cavaliere di Ripafratta si distingue per il suo italiano impeccabile e distinto.

In modo simile, in "Le baruffe chiozzotte", Goldoni esplora le tensioni tra i pescatori di Chioggia attraverso una varietà di linguaggi locali e dialettali che evidenziano le divisioni sociali e culturali all'interno della comunità. Questo uso mirato del linguaggio e dei dialetti non solo conferisce autenticità ai personaggi, ma trasporta anche il pubblico direttamente nell'ambiente e nel contesto storico delle storie raccontate.

Attraverso questa straordinaria varietà linguistica, Goldoni non solo catturava l'autenticità dei suoi personaggi, ma riusciva anche a rappresentare l'essenza stessa delle comunità e delle culture locali dell'epoca. Il suo uso sapiente del linguaggio e dei dialetti ha reso le sue opere una testimonianza preziosa della diversità linguistica e culturale dell'Italia del XVIII secolo, contribuendo così in modo significativo alla comprensione e all'apprezzamento della ricca eredità linguistica e teatrale del paese.

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