Commedie

La produzione teatrale di Carlo Goldoni è costituita da un numero impressionante di testi : ben oltre i duecento, fra commedie, tragicommedie, libretti di melodrammi giocosi e seri, nonché intermezzi e scenari.
Possiamo suddividere la lunga carriera artistica di Goldoni in 5 periodi: 1) prima della riforma; 2) verso la riforma; 3) realizzazione della riforma; 4)oltre la riforma; 5)fra ripiegamento e involuzione.
Tutte queste fasi fanno riferimento all'esperienza decisiva della riforma teatrale realizzata dall'autore, concentrandosi sulla produzione di commedie (di gran lunga quella più rilevante per l'autore)
LA PRIMA FASE: prima della riforma
La prima fase va dall'esordio nel 1730 al 1738.
È un periodo di apprendistato che comprende vari tentativi di libretti per il melodramma, e alcuni tragicommedie, fra cui il Belisario (1734). Goldoni accetta in questi iniziali, le strutture tradizionali, che già dalla seconda fase vedremmo cambiare leggermente.
LA SECONDA FASE: verso la riforma
La seconda fase dura un decennio esatto 1738-1748. Si apre con il Momolo cortesan, commedia recitata al teatro San Samuele.
Essa presenta la vecchia struttura della commedia dell'arte, ma la parte del protagonista è scritta per intero, così che il carattere fondamentale venga posto sotto la diretta responsabilità creativa dell'autore.
Il primo approccio di Goldoni alla commedia si svolge dunque all'insegna del compromesso.
Tra il 1742 e il 1743 giunge infine la svolta ulteriore con la "Donna di garbo", la prima commedia goldoniana scritta interamente, anche nelle parti secondarie e accessorie.
LA TERZA FASE: realizzazione della riforma
Dopo un periodo di riflessione e di attesa si arriva all'anno decisivo per la vicenda Goldoniana, il 1748, anno che segna l'inizio della terza fase.
Goldoni ottiene un trionfo con "La vedova scaltra" ,che segna la prima realizzazione compiuta della commedia di carattere.
Nella "putta onorata" e nella "buona moglie", che seguono la vedova scaltra, sono introdotti vari personaggi di ambiente popolano.
Tra il 1748-1753 si stende un periodo di eccezionale vigore incentivo, dove vengono prodotte numerose commedie, tutte concepite seconda la nuova poetica della riforma.
In alcune di queste commedie è presente l'uso del dialetto, riservato principalmente ai personaggi del popolo, come Bettina e Menico bella "Putta onorata", il dialetto è quindi finalizzato a un effetto immediatamente teatrale .
Per la stagione 1750-1751, Goldoni aveva fatto annunciare al pubblico veneziano sedici commedie nuove, costringendosi a una sfida compositiva davvero titanica.
Un rilievo speciale è dato alla moralità del teatro comico, che deve distogliere dal vizio e persuadere alla virtù, educare oltre che divertire: Goldoni si difendeva così dalle accuse dei detrattori, e affermava d'altra parte la funzione sociale del teatro.
I risultati artisticamente più convincenti di questa importante stagione sono "Le femmine puntigliose", "i pettegolezzi delle donne" e "La bottega del caffè".
Quest' ultimo, è un luogo emblematico della vita sociale Veneziana, che dona appunto il titolo alla commedia.
La fine della terza fase della produzione Goldoniana, vede affermarsi in pieno la riforma. Si entra in un periodo di crisi originato da varie cause; nasce una crisi di fiducia tra Goldoni e gran parte degli attori , nonché tra Goldoni e il suo stesso pubblico.
Goldoni è stremato dallo sforzo inventivo del quadriennio appena trascorso, che gli è costato la composizione di circa cinquanta testi (tra commedie, tragicommedie e libretti da musicare).
LA QUARTA FASE (1753-1762)
La quarta delle fasi divide la sua produzione in: fase di ricerca, spesso disordinata e incidente, per un verso, ma anche di nuove e faticose conquiste, capaci di arricchire il modello definito con la commedia riformata.
Da una parte infatti, Goldoni è costretto a confrontarsi con la sfida del rivale Chiari; dall'altra cerca nuove strade nella direzione della commedia riformata.
Ora i personaggi sono spesso attraversati da una segreta disarmonia rispetto all'ambiente circostante, da un cruccio interiore e un bisogno di trasgressione.
Deluso dal ceto sociale cui si era riferito di fatto nella fase precedente, ora Goldoni esprime questo disagio nella disarmonia stessa delle proprie creazioni testuali.
Due saranno le vie d'uscita da questa condizione di stallo : la riscoperta e la valorizzazione corale del popolo e dla sua lingua , e la critica della borghesia mercantile.
Da questi due temi nascono i numerosi capolavori della quarta fase soprattutto nella stagione 1759-1762.
In questi anni scriverà alcune delle commedie più riuscite e originali di Goldoni: "gli innamorati", "i rusteghi" e "la casa nova", la "trilogia della villeggiatura", "Sior Tódero brontolon" e "Le baruffe chiozzotte".
Comune a tutte queste opere sono la critica della borghesia e le manie sociali, nonché la simpatia per il popolo e per la sua sanità naturale.
I personaggi Goldoniani sono gli stessi delle commedie di dieci anni prima, ma divenuti gretti e chiusi nei propri piccoli privilegi e ostili verso i giovani e i loro bisogni.
Più in generale, la maturazione propriamente teatrale della produzione goldoniana di questa fase, riguarda la cresciuta capacità di rappresentare caratteri individuali e al tempo stesso, conflitti e distinzioni di classe.
Gli innamorati, presenta in apparenza una vicenda tutta privata: i giovani Fulgenzio ed Eugenia si amano ma sono entrambi tormentati dalla gelosia. Si tratta di una gelosia immotivata, almeno in partenza, ma distruttiva al punto da spingerli a reciproci continui eccessi verbali, nonché ad azioni che mettono seriamente in pericolo l'esistenza stessa del rapporto. Nella loro mancanza di equilibrio e di giudizio, splendidamente ritratta in due psicologie di raffinata elaborazione, si delinea la crisi e l'inadeguatezza storica del ceto borghese, cui i due giovani appartengono.
LA QUINTA FASE: fra ripiegamento e involuzione (dal 1762)
La quinta e ultima fase abbraccia dunque l'ultimo trentennio della vita goldoniana.
Due solo commedie meritano di essere ricordate fra le non molte composte in questa fase estrema: "il ventaglio" e "Le bourru bien faisant", tradotta poi con il titolo il burbero benefico.
In queste commedie l'aspirazione goldoniana appare come privata del calore necessario per espandersi. La novità di questa fase ultima del teatro goldoniana è proprio il decantamento della materia rappresentata, e il malinconico distacco da essa: l'azione sembra svolgersi secondo un congegno rigorosamente calibrato, ma privo di una ragione che la giustifichi.